Carcere “Regina Coeli”


La struttura antica resta il primo limite per la vivibilità dell’istituto. Le diverse ristrutturazioni effettuate nel corso degli anni hanno visibilmente migliorato l’aspetto complessivo degli ambienti, ma gli spazi restano comunque condizionati dalla rigidità della struttura e dunque inadeguati. A monte, si lamentano diverse questioni fondamentali: l’insufficienza di personale di Polizia Penitenziaria (Agenti e Assistenti) e di educatori, nonché la nuova direttiva del dipartimento sulla sanità che ha ridotto i servizi da 72 ore (SIAS) a 54 ore e da 290 ore a 190 per la guardia infermieristica. Si avverte il problema della riduzione delle ore lavorative per gli psicologi dell’osservazione e trattamento.

Gli spazi nelle celle e nei luoghi di socialità sono comunque condizionati dalla rigidità della struttura e quindi inadeguati.

Rimangono le “gelosie” metalliche alle finestre; tolgono aria e visibilità, ma si danno come inevitabili per riparare non solo la vista sugli alloggi del personale penitenziario ma anche sulle abitazioni private sui lati.

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