(da “Viterbo Oggi” del 28/10/2011)
Una manifestazione giunta al suo quinto appuntamento, edizione speciale, promossa dall’Associazione “Grandi Eventi”, presso l’Auditorium dell’Università della Tuscia, Complesso S.Maria in Gradi. Il premio nasce nel 2004 dalla iniziativa e ideazione di Fabrizio Carrieri: quella che sembrava una tappa unica ha avuto ben quattro edizioni annuali. Un premio, anzi tutta una serie di premi, materializzati in quello splendido simbolo del “leone in oro” che rappresenta Viterbo, quale pubblico riconoscimento della città a quanti si sono distinti nell’anno. Sono stati oltre 150 i premiati che hanno dato lustro a questo Premio che, oltre al prestigio del riconoscimento per l’opera sviluppata nell’ambito della società viterbese e della provincia, vuole essere momento per le nuove generazioni che prendono esempio da chi ha messo il suo intelletto e la sua vita a disposizione della società tutta. Largo il ventaglio dei settori interessati: artigiani, operatori commerciali, imprenditori, liberi professionisti, managers, politici, fondazioni umanitarie, corpi di polizia, vigili urbani, carabinieri, vigili del fuoco, artisti, pittori, scultori, attori, studiosi, operatori dell’informazione e della comunicazione, sportivi.
PREMIATI e CATEGORIE
LEONE d’ORO
BRUZZANITI GIUSEPPE Volontariato
CECCARINI ROBERTO Imprenditori
CEGNA GIORGIO alla Carriera/ Professionalità
DONATI AGOSTINO alla Carriera/ Artigianato
FERRAZZANI ISABELLA Commercio
G.A.V.A.C. Coop. ZAFFA Volontariato
(…): …”La cooperativa sociale Zaffa, fondata nel 2003 da Salvatore Zafarana, ha permesso di lavorare a circa 170 detenuti del carcere Mammagialla di Viterbo. Produce e vende ortaggi, in primo luogo asparagi, fiori miele e olio extravergine d’oliva. Il suo fiore all’occhiello è l’allevamento del ‘Leprino viterbese’, una razza di coniglio selezionata dalla facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia. Il “coniglio verde leprino”, nel paniere dei prodotti tipici del territorio (e in odore di certificazione europea), è un prodotto di nicchia. È l’unica razza di coniglio – selezionata dal professar Finzi dell’Università della Tuscia in 25 anni di lavoro – in grado di vivere all’aperto e senza farmaci: quindi più che biologico. È saporito, tenace e soprattutto senza odori sgradevoli. E poi l’allevamento del verde leprino è una delle iniziative portate avanti dai detenuti del carcere di Mammagialla in tandem con la cooperativa sociale Zaffa. Un’iniziativa avviata quattro anni fa da una convinzione, unico modo per interrompere il circolo vizioso della recidiva. (…)”